GIAMPAOLO MAJONCHI
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Le ore del silenzio (come sempre del resto)

date » 05-05-2020 16:16

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Siceramente invidio chi, in questo periodo, si sta prodigando a fare decine e decine di polaroid nel proprio ambiente domestico senza avere un vero e proprio progetto, nonostante se ne vedano di molto interessanti, in mezzo ad altri che invece denotano solo l'esigenza di riempire questo tempo.
Sarà che mi piange il cuore sprecare le pellicole (sono un accumulatore seriale) che però sono li ad invecchiare, per fotografare il vaso di fiori o l'angolo di casa.
Non sto criticando chi lo fa, anzi!
Questa cosa mi porta a una riflessione che conferma quanto io sia completamente avulso alla cretività, nonostante abbia una fervida immaginazione, che però non riesco a trasformare in immagini.
Nella mia vita avatar sarei stato senza dubbio un documentarista, avrei fatto reportage di viaggio, sociale, anche se non di guerra perchè non credo proprio ci sarei riuscito, nonostante tra i miei fotografi preferiti ci siano proprio chi ha documentato la guerra.
Credo di essere uno che vede molto, che coglie gli aspetti della vita quotidiana, e senza false modestie, credo anche, con il mio personalissimo stile, di riuscire a trasmettere questa cosa che però deve essere li, davanti a me, reale.
Non riesco a costruire una immagine, a fare dello still life, a vedere tra gli oggetti che ho davanti agli occhi una connessione che porti ad una foto, soprattutto con la polaroid.

Alto tradimento

date » 21-01-2020 14:53

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Ero maldisposto all’idea di portarmi chili di materiale fotografico già prima di partire nonostante la meta, il Giappone, fosse denso di aspettative.
Non mi piace fotografare con la digitale ma anche per tutto il resto, polaroid e lomo, ero stranamente poco “carico”. Ciononostante, arrivati al fatidico momento di chiudere la valigia, non ho potuto non portarmi dietro una digitale, 2 instant e 2 holga, con tutto il carico di cavetti, batterie di riserva, schede di memoria, decine di pellicole 120 e decine di scatole per le istantanee.
Ma non ero in forma, già lo sapevo…
Il primo giorno, dopo un viaggio innervosente, voce del verbo coincidenza persa causa tempesta e ore e ore nei vari aeroporti, mi carico a tracolla tutto l’armamentario ed esco per la mia prima esplorazione di Tokyo. Ed ho avuto la conferma che veramente tutta quella roba era di troppo, anche le poche istantanee che ho fatto sono state uno strazio, le Holgas poi non hanno visto nemmeno la luce del giorno, ben chiuse dentro la borsa.
Secondo giorno, digitale, batterie, cavetti power bank hanno trovato posto su uno scaffale della camera d’albergo e sono uscito con il cellulare, nuovo di pacca, e ancora holga e polas..
Niente da fare, ho cominciato ad usare solo il cellulare, decine e decine di scatti, usando tutte le varie nuove funzioni.
Risultati incredibili, una praticità unica, una resa incondizionata.
Per farla breve, molto spesso sono uscito solo con il cellulare, altre volte anche con le instant e le holga, mai con la digitale, che dallo scaffale dell’albergo 1 si è posizionata sullo scaffale dell’albergo 2
Saldo finale di un viaggio in Giappone, molto superficiale, perché il paese merita molto più tempo e molto più entusiasmo:
900 foto con il cellulare
10 foto con la polaroid (3/4 presentabili)
40 foto con la instax (forse un paio decenti)
6 rulli holga (che devo ancora far sviluppare, ma nutro poche speranze)
12, e dico 12, foto con la digitale (0 presentabili)
Se non è alto tradimento questo…

Bestiario dell'ovvio

date » 07-04-2019 14:34

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Avete mai più visto una foto con il mare, una cascata, un fiume con l'acqua ferma ?
C'è mai più stato un tramonto con un cielo normale?
E una foto in bianco e nero con contrasti medi?
Una foto in spiaggia non in hi-key?
Una polaroid a fuoco? Senza doppia esposizione? Con una faccia sorridente?
In una posizione normale?
L'esigenza di fare qualcosa di diverso è talmente uniformata, che tutto ormai è uguale a se stesso ed è la (ex) normalità la vera novità.
E comunque, se non fai un talk,o non ti invitano a tenere un lectio magistralis, è inutile anche che esisti.
Se volete saperne di più, stay tuned and save the date.

Workshop con Luca Mata a ISO600

date » 02-08-2018 22:46

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tags » workshop, instant, polaroid, sx70, fuji, sq6, wide, modelsharing,

Ho avuto il piacere di essere selezionato per esporre qualche immagine instant a ISO600, che si è svolto a Riccione, dove ho presentato alcuni scatti del progetto "One for you and for me" sia del viaggio in Iran sia di quello in Vietnam.
Nel corso della manifestazione ho partecipato anche ad un workshop/model sharing di fotografia tenuto da Luca Mata con la modella Phuong Ong, una prima volta assoluta per me, interessato sopratutto alla tecnica di ripresa e anche all'uso "violento" del flash (una delle caratteristiche delle foto di Mata) strumento che uso sempre pochissimo, ma che in questa occasione ho trovato divertente da provare.
In generale l'esperienza è stata positiva, anche se troppe persone accalcate non hanno facilitato il tentativo di creare un qualcosa di meno frettoloso, scattando anche mentre altri chiedevano la posa e, certamente, non ha permesso di creare quel feeling necessario con la modella, cosa che ovviamente è basilare in qualsiasi tipo di fotografia si faccia dove è coinvolta una persona.
Ma è stato comunque interessante e divertente.
Ho usato una serie di apparecchi, con diverse caratteristiche, e questi sono i risultati

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Lomo e scatolette di plastica

date » 08-02-2014 12:27

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tags » lomo, lomography, holga, diana, lightleaks, lca, lca+,

La Lomografia può essere considerata un vero e proprio approccio fotografico? oppure è semplicemente una moda, un pò snob, per distinguersi dalla massa dei fotografi che ormai, tra smartphone e macchinette compatte ad altissime prestazioni si moltiplicano in maniera esponenziale?

Sappiamo che la fotografia così come l’abbiamo pensata per più di un secolo è morta e sepolta. La fotografia fatta di ragionamento tecnico e del sapere attendere non è più praticabile in un mondo che ormai pretende di vedere e far vedere all’istante dove si è e con chi, cosa si mangia e cosa si beve, come ci si veste prima di uscire per andare a scuola o al lavoro.
Così come non è più (quasi) praticabile dal professionista fotografo che è costretto a consegnare il lavoro in tempi brevissimi e quindi deve essere certo del risultato ottenuto.
La fotografia digitale ed internet sono un connubio bellissimo ed esplosivo perché da una parte abbiamo avuto modo di vedere cose impensabili solo qualche anno fa, dall’altra ci siamo trovati sotto centinaia di milioni di foto inutili che tra l’altro hanno schiacciato verso il basso la possibilità, alle nuove leve della professione fotografo, di emergere deprimendo professionalità e, soprattutto, il riconoscimento del valore intellettuale ed economico di uno scatto.
Oggi tutti pensano di saper fare una foto ma, soprattutto, tutti sanno che con un qualsiasi programma di fotoritocco si possono ottenere in pochi minuti fotografie ad un livello più che accettabile per essere consumate in pochi secondi.
Così mentre il digitale aumentava le possibilità pratiche della fotografia, internet ed il fotoritocco la soffocavano.

Questo è un processo irreversibile per cui è inutile ricamarci sopra e quindi, tornando alla domanda iniziale, io credo che entrambe siamo delle verità; la Lomografia è indubbiamente un approccio fotografico ed è senz’altro una moda.

E’ un approccio fotografico, e qui posso parlare per esperienza personale, nel momento in cui non si riesce a partire per un viaggio agli antipodi, o per un tour fotografico sotto casa, senza pensare a che macchina portare, che pellicola, che tipo di situazioni troveremo o, ancora, cercando di immaginare che risultato otterremo ( il più delle volte disatteso...)

E’ una moda perché prima è scoppiata la mania di avere l’oggetto da esibire e poi questa mania si è trasferita (ancora) nel digitale.
Conoscete una app fotografica che non proponga filtri vintage, vignettatura o cornici polaroid?
Oggi ci sono fior di digitali che con appositi programmi propongono i filtri Lomo già in fase di ripresa per non parlare poi degli obiettivi in plastica da applicare a macchine da migliaia di euro.
Come sempre di tutto un po', e con molta confusione.

Io parlerò delle mie esperienze con la Lomo e altre russe, di cinesi e di come si possa partire per un viaggio con alcune scatolette di plastica e la coscienza a posto.

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