La
Lomografia può essere considerata un vero e proprio approccio fotografico? oppure è semplicemente una moda, un pò snob, per distinguersi dalla massa dei fotografi che ormai, tra smartphone e macchinette compatte ad altissime prestazioni si moltiplicano in maniera esponenziale?
Sappiamo che la fotografia così come l’abbiamo pensata per più di un secolo è morta e sepolta. La fotografia fatta di ragionamento tecnico e del sapere attendere non è più praticabile in un mondo che ormai pretende di vedere e far vedere all’istante dove si è e con chi, cosa si mangia e cosa si beve, come ci si veste prima di uscire per andare a scuola o al lavoro.
Così come non è più (quasi) praticabile dal professionista fotografo che è costretto a consegnare il lavoro in tempi brevissimi e quindi deve essere certo del risultato ottenuto.
La fotografia digitale ed internet sono un connubio bellissimo ed esplosivo perché da una parte abbiamo avuto modo di vedere cose impensabili solo qualche anno fa, dall’altra ci siamo trovati sotto centinaia di milioni di foto inutili che tra l’altro hanno schiacciato verso il basso la possibilità, alle nuove leve della professione fotografo, di emergere deprimendo professionalità e, soprattutto, il riconoscimento del valore intellettuale ed economico di uno scatto.
Oggi tutti pensano di saper fare una foto ma, soprattutto, tutti sanno che con un qualsiasi programma di fotoritocco si possono ottenere in pochi minuti fotografie ad un livello più che accettabile per essere consumate in pochi secondi.
Così mentre il digitale aumentava le possibilità pratiche della fotografia, internet ed il fotoritocco la soffocavano.
Questo è un processo irreversibile per cui è inutile ricamarci sopra e quindi, tornando alla domanda iniziale, io credo che entrambe siamo delle verità; la Lomografia è indubbiamente un approccio fotografico ed è senz’altro una moda.
E’ un approccio fotografico, e qui posso parlare per esperienza personale, nel momento in cui non si riesce a partire per un viaggio agli antipodi, o per un tour fotografico sotto casa, senza pensare a che macchina portare, che pellicola, che tipo di situazioni troveremo o, ancora, cercando di immaginare che risultato otterremo ( il più delle volte disatteso...)
E’ una moda perché prima è scoppiata la mania di avere l’oggetto da esibire e poi questa mania si è trasferita (ancora) nel digitale.
Conoscete una app fotografica che non proponga filtri vintage, vignettatura o cornici polaroid?
Oggi ci sono fior di digitali che con appositi programmi propongono i filtri Lomo già in fase di ripresa per non parlare poi degli obiettivi in plastica da applicare a macchine da migliaia di euro.
Come sempre di tutto un po', e con molta confusione.
Io parlerò delle mie esperienze con la
Lomo e altre russe, di cinesi e di come si possa partire per un viaggio con alcune scatolette di plastica e la coscienza a posto.